LETTERE AL DIRETTORE. L'ACQUA IDENTITA' DEL PATRIMONIO MONTANO CARNICO
L’acqua, identità del
nostro territorio montano.
Cosa c’è di più
simbolico dell’Acqua per raccontare il nostro territorio montano. Le fontane che erano
monumento ed arredamento nelle nostre piazze, e non solo, ritrovo
cadenzato dettato dalle esigenze umane e governo degli animali.
Senza dimenticare l’uso
per le attività artigianali, l’acqua trasformata in energia
dinamica, veniva utilizzata dalle segherie, fabbri mulini. Non ultimo
l’utilizzo nei lavatoi, dove le donne con i loro panni si recavano
periodicamente. Poi con il progresso,
l’acqua arriva dentro le case e la vita domestica certamente
migliora.
La gestione degli
acquedotti era a carico alle amministrazioni comunali, nella persona
del caro estinto fontanaro, figura importante nella vita della
comunità, provvedeva alla gestione e manutenzione dell’acquedotto,
sempre reperibile. Dopo secoli,
all’improvviso, tutto scompare come per incanto. Si scopre poi, che la
magia non è altro che una legge nazionale, la quale, destina la
gestione del servizio idrico ad una s.p.a. espropriando i Comuni.
Tutti ricordiamo Carniacque, penso, non serva entrare nei dettagli
perché la sua fine è nota a tutti, compreso l’aumento
esponenziale delle bollette. Poi per decisione della
politica triestina, visto il fallimento della società, ( che i
comitati avevano previsto anni prima ) hanno pensato di porre
rimedio definitivamente facendo acquisire Carniacque con milioni di
debiti ( che verranno spalmati sulle bollette ) alla CAFC di Udine,(
sempre più lontana dal territorio ), tutt’ora gestisce il
servizio, con ulteriori aumenti in bolletta nel presente e prossimo
futuro. Noi cittadini, ed
amministratori, dopo la sfuriata delle manifestazioni, per
contrastare l’esproprio, dove siamo finiti ? Tutto è sfumato
nell’oblio. Certo, bisogna tener conto
che i tempi cambiano, le esigenze, le leggi, portano a modificare le
vecchie regole, ma, importante è verificare se tutti questi
cambiamenti, sono a favore della popolazione, altrimenti, c’è il
sospetto fondato che sia tutto premeditato per favorire qualche
interesse privato. Se non fosse così, non
vedo dove sta l’inghippo che non permetta ad un consorzio di
comuni, es. Alta Valle DE BUT
gestire il servizio idrico, anche perché, sul territorio c’è un
esempio di efficienza come la SECAB che
potrebbe essere partecipe. Non penso che negli anni
dell’amministrazione comunale la gestione fosse stata tanto
disastrosa,( certamente migliorabile ) da mettere la politica nelle
condizioni di procurarci una Badante,
lo riterrei alquanto offensivo, visto ciò che i comuni e la
popolazione sono stati in grado di fare nel post terremoto, tutt’oggi
esempio nazionale. Concludo facendo un po’di
autocritica, constatando un lassismo nei confronti della politica, e
questo permette ai governanti di agire indisturbati. Personalmente, attendo con
trepidazione di constatare il miglioramento del servizio idrico, ed
in particolare, la funzionalità dei deputatoti,( che in bolletta
paghiamo profumatamente ) pare, che gli esistenti non siano
efficienti, ed in altri casi non esistano proprio. In questi giorni, si
legge, che la politica nazionale abbia dei ripensamenti in merito
alla gestione privatistica,( vedi M5s ) se così fosse, dopo tanto
rinnovamento si ritorni al punto di partenza. Questo dimostra che, la
gestione privata molto spesso è peggiore della pubblica, esempio, la
trasmissione di Presa Diretta del 10-09-2018 Rai 3. Attendo fiducioso di
rincontrare il redivivo fontanaro del mio paese. Con nostalgia, un
Carnico.
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