GORIZIA. GRANDE SUCCESSO DELLA MOSTRA "DAL PIAVE ALL'ISONZO, IL FIUME DELLA MEMORIA"
Immagini a volte crude che testimoniano l'orrore della guerra. Ma anche video dell'epoca che enfatizzano imprese di grande coraggio, come quella del volo di Francesco Baracca. E ancora le città fantasma del dopoguerra, le lettere di madri ai figi e di figli alle madri. Sta riscontrando grande successo la mostra "Dal Piave all'Isonzo, il fiume della memoria", organizzata dall'associazione Isonzo in collaborazione con il Comune, nell'ambito del progetto "Gorizia 18/18" ,allestita nel Museo di Santa Chiara in Corso Verdi. In due week end è già stata visitata da circa 800 persone, alcune provenienti anche da fuori regione e il curatore, Bruno Pascoli, esprime soddisfazione. "La mostra sta riscontrando notevole interesse- rimarca- e dal primo dicembre, ogni domenica, ci saranno visite guidate gratuite pomeridiane. Un ringraziamento agli alpini che ci stanno aiutando nella gestione delle aperture".
Il percorso espositivo parte dalle trincee del Piave per giungere alla desolazione che rimase sulle sponde dell’Isonzo alla fine della Grande Guerra, attraverso immagini, documenti inediti, filmati d’epoca e documenti provenienti anche da varie famiglie che hanno contribuito a creare “il fiume della memoria”.
Vengono ripercorsi i vari momenti militari che hanno caratterizzato l’ultimo anno di guerra tra il Regno d’Italia e l’Austria-Ungheria e le due grandi battaglie sul Piave svoltesi tra giugno e ottobre, denominate rispettivamente del Solstizio e di Vittorio Veneto, sono illustrate con fotografie e filmati d’epoca così come altri fondamentali episodi sono documentati nella mostra. Anche l’armistizio di Villa Giusti del 3 novembre e il bollettino della Vittoria del 4 novembre a firma del Comandate Supremo Armando Diaz sono illustrati con documenti originali d’epoca e la riproduzione della lettura del bollettino stesso da parte di Diaz.
Viene delineata anche la figura dell’ultimo imperatore asburgico, Carlo I o Carlo IV per gli ungheresi, che morì, dimenticato e povero, in esilio sull’isola portoghese di Madera il 1 aprile 1922 .
Grazie ad una documentazione del 1922 si richiama l’attenzione sulla presenza nella stessa Gorizia di vari cimiteri di guerra, in particolare quello degli eroi, rimasto attivo fino al 1938, tra le attuali vie Vittorio Veneto e Faiti.
La mostra infine accoglie in un’ampia esposizione foto, documenti, lettere, oggetti disponibili grazie ad un opera di raccolta e catalogazione che l’Associazione Culturale Isonzo-Gruppo di Ricerca Storica ha promosso e curato presso la cittadinanza, non solo goriziana, invitata a condividere le proprie memorie legate al primo conflitto mondiale.
Ne è risultato un insieme di testimonianze, anche semplici, che fanno rivivere le emozioni, le paure, gli affetti che la popolazione ha voluto descrivere e comunicare in quel tragico periodo bellico.
A corredo dell’esposizione infine ci sono varie postazioni nelle quali si proiettano sia spezzoni di filmati d’epoca che photo- movies elaborati proprio dalla digitalizzazione delle memorie raccolte e dalle fotografie presenti nella fototeca associativa.
La mostra è aperta venerdì,sabato e domenica, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30.
Commenti
Posta un commento